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La finta fidanzata
Scena Extra

Joanna
Un anno dopo

"Perché?" gemetti infelice, asciugandomi il sudore dalla fronte. "Perché dobbiamo farlo?"
"Idem" sbuffò Landon dietro di me.
Austin, che era più avanti, si voltò con la fronte aggrottata. "Non capisco perché siate così infelici. Ve l'avevo detto cosa dovevamo fare, oggi."
"No" sbottai. "Hai detto che dovevamo fare una cosa divertente che abbiamo fatto l'ultima volta che siamo stati in Giamaica!"
Austin alzò un dito. "Ho detto una cosa divertente che io ho fatto. Non è colpa mia se non avete capito che parlavo della marcia della morte alla quale mi avete iscritto."
"Questo non è divertente" si lamentò Theo, dietro di noi.
Austin sorrise. "Per me è divertente."
"Non posso crederci, ti vendichi dopo un anno" mormorai. Stavamo scalando una montagna nel centro dell'isola giamaicana. "Speravo che intendessi qualcosa di sexy."
"Ci siamo divertiti un sacco ieri sera" rispose Austin.
"Cazzo, sì che ci siamo divertiti!" intervenne Theo.
Proseguimmo sul tortuoso sentiero nella giungla ancora per un'ora e finalmente raggiungemmo il punto panoramico in cima. C'era una vista mozzafiato dell'isola in tutte le direzioni, anche a nord, verso il nostro resort e l'oceano. E c'era anche una bella brezza. Dovetti ammettere che era bellissimo.
"Ammettilo" mi disse Austin. "Stai pensando a quanto è bello."
"No" risposi ostinatamente.
Sorrise come se mi stesse leggendo nel pensiero.
"Ora di una birra" disse Theo. Si tolse lo zaino dalla spalla e aprì la cerniera. "E di pranzo."
Bevemmo birre fredde e mangiammo i nostri panini, ammirando il panorama. Theo prese in giro Austin sul fatto che questa volta era più in forma. Landon si lamentò di una vescica sul tallone.
"Almeno non hai i sandali" sottolineò Austin. "A differenza di me, l'anno scorso."
"Avrei dovuto immaginarlo che ci avresti fatto questo" mormorò Landon.
"Non lo sto facendo a voi, lo sto facendo con voi" ribatté Austin. "Un anno fa, mi avete fatto fare questa escursione con altri quattro turisti che non conoscevo."
"Per fortuna che il ritorno è in discesa!" disse Theo allegramente.
Sorrisi, mentre si prendevano in giro a vicenda. Era incredibile che fosse già passato un anno. Sembrava che fossero passate solo poche settimane da quando eravamo andati lì per la luna di miele di Bradyn e Marisa.
Quell'anno era stato pieno di emozioni e divertimento. All'inizio, uscivo con ciascuno dei ragazzi individualmente, in appuntamenti dai quali gli altri due erano esclusi. Poi avevamo iniziato a fare uscite di gruppo, in tre e talvolta tutti e quattro. Poi abbiamo cominciato a uscire tutti insieme. Verso il periodo di Halloween avevamo iniziato a riunirci a casa di Landon, ogni sera dopo il lavoro.
Da quel momento, eravamo diventati praticamente inseparabili. Una relazione a quattro che, contro ogni previsione, funzionava.
Landon, Theo e Austin erano diventati molto amici. Si vedevano anche quando io non c'ero; erano andati a molte partite dei Bears e dei Bulls senza di me. E questo, sinceramente, mi faceva felice. Avevo tre fidanzati, e andavano d'accordo tra loro come con me. Forse, quella era la ragione principale per cui quella folle relazione poliamorosa funzionava.
Non avrei mai pensato di poter essere così felice.
Jack pensava che fosse strano e mi prendeva in giro ogni volta che ne aveva la possibilità, cioè ogni giorno. Ma a parte gli scherzi, aveva accettato la nostra relazione. "Ehi, buon per te" disse un giorno a pranzo. "Anch’io vorrei uscire con tre donne super sexy allo stesso tempo. Stai vivendo un sogno."
Non l'avevo ancora detto ai miei genitori. Sapevano che frequentavo qualcuno, ma ero stata intenzionalmente vaga ed avevo evitato l'argomento ogni volta che si era presentato. Ma oramai era arrivato il momento in cui non potevo più nasconderglielo. Il mese prossimo sarebbero venuti a Chicago a trovarmi e sapevo che avrebbero assolutamente conoscere il mio ragazzo.
I miei genitori erano molto aperti e tolleranti, questo mi dava speranza. Quando Jack era adolescente, pensavano che fosse gay e per due anni avevano cercato di fargli capire che lo avrebbero amato in ogni caso. Quando finalmente lui si rese conto di quello che pensavano, gli urlò che gli piacevano le ragazze. E mio padre rispose: "Non c'è problema, figliolo! Puoi essere bisessuale!"
Quindi, in fondo, pensavo che sarebbero stati felici per me. Ma ero comunque nervosa, in attesa dell'incontro.
Per ora, ero felice ed era quello che contava di più.
La camminata di ritorno al resort fu molto più facile che quella dell'andata. Ci facemmo la doccia, ci cambiammo e andammo a cena. Il direttore del resort era nel ristorante che avevamo scelto e sussurrò qualcosa all'orecchio della capo sala. Ci condussero al miglior tavolo del ristorante, sul balcone con vista sull'oceano.
"È ancora imbarazzato perché l'anno scorso quel tipo ti ha drogato" sottolineò Austin.
Sorrisi. "Se significa che saremo trattati da superstar, non mi lamento."
Dopo una meravigliosa cena a base di pesce, facemmo una passeggiata sulla spiaggia insieme e alla fine ci sedemmo sulla sabbia in una zona appartata, ad ammirare il tramonto. Theo tirò fuori una canna, l'accese e poi la passò. In pochi minuti, stavamo già volando alto come un aquilone.
Il mio telefono suonò. Era un'e-mail. Sentii il polso accelerare: era della mia superiore, la giudice.
"Va tutto bene?" chiese Landon, aggrottando la fronte preoccupato.
"Sì, ho appena ricevuto una mail in copia" risposi.
"Ti suggerisco di aspettare a rispondere finché non sarai tornata lucida" disse Theo.
Spensi il telefono e lo misi via. "Non ho bisogno di rispondere. La giudice è fantastica; comprende l'importanza dell'equilibrio tra lavoro e vita privata. Se ne stanno occupando gli altri impiegati."
"Allora perché ti ha messo in copia?" chiese Austin.
Risposi con un sorriso sciocco: "Perché sono la preferita. Vuole tenermi al corrente di tutto. La scorsa settimana c'è stata la mia valutazione annuale e lei ha sollevato la possibilità che io diventi giudice, quando ci sarà un posto nella Settima Circoscrizione."
Tutti e tre si sedettero un po' più dritti sulla sabbia.
"Sul serio? Giudice?" chiese Landon.
"Perché non ce l'hai detto?" chiese Theo.
"Ne ha parlato solo la scorsa settimana" risposi. "E non volevo portarmi sfortuna diffondendo l'idea nell'universo."
"Allora perché l'hai detto adesso?" chiese Austin.
Accettai la canna da Theo e la indicai. "Perché sono incredibilmente fatta e non controllo quello che dico."
"Presto!" disse Landon. "Chiediamole chi è il miglior amante."
"Non fare domande se non sei pronto ad accettare la risposta" disse Theo, strizzando l'occhio.
"Beh, visto che non hai filtri" disse Austin lentamente, "hai più pensato ai bambini?"
Tutti rimasero in silenzio. Quell'argomento era molto serio e non eravamo preparati.
"Non dobbiamo parlarne per forza adesso..." disse Theo.
"Ci ho pensato" rivelai. "Sono più propensa ora di quanto non lo fossi un anno fa."
Landon sbatté le palpebre. "Davvero?"
"Davvero?" fece eco Theo, spalancando gli occhi per l'emozione.
Sollevai le spalle. "Un anno fa, quando ero single, l'idea di avere dei figli era terrificante. Temevo che mi avrebbero monopolizzato la vita. Che mi avrebbero frenato, impedito di fare quello che volevo."
"E questo è cambiato?" chiese Austin.
"Sì!" insistetti. "Allevare un bambino è difficile, per due genitori. Ma con tre o quattro? Se lo cresciamo tutti insieme, è la metà del lavoro."
Theo annuì con entusiasmo. "È matematico."
"Non sono convinta al cento per cento" chiarii. "Ma l'idea mi sta piacendo."
"Io accetto!" disse Theo. "Ti immagini un piccolo me che corre in giro?"
"O un piccolo Landon" disse Landon.
Austin si appoggiò sulle braccia, nella sabbia. "Immagino che un piccolo Austin finirebbe in tutti i guai. Guai buoni, bada bene."
"Chi dice che sarà un bambino?" chiesi. "E se fosse una bambina?"
"Assolutamente no" disse immediatamente Landon. "Avremo dei maschietti."
Austin indicò. "Mi piacerebbe vedere Theo con una figlia. Saresti al suo servizio."
Theo allargò le mani. "Le organizzerei delle feste e mi lascerei fare le treccine ai capelli, è sicuro. E poi farei in modo che si appassionasse alle scienze. Scommetto che esiste una Barbie dentista."
"Tra vari anni" disse Landon.
"Giusto. Vari anni" concordai. "Allora, forse possiamo iniziare a provare."
"Ma il modo in cui ti piace fare sesso, non favorisce le gravidanze" sottolineò Austin
Theo scoppiò a ridere. "Cazzo. Vuoi dire che sono venuto nel buco sbagliato per tutto questo tempo?"
Ridemmo tutti e quattro insieme.
"Sto morendo di fame" dissi.
Landon sbuffò. "Abbiamo appena cenato."
"Sì, ma la seconda cena? E il dolce?" chiesi.
"Io propongo il servizio in camera" disse Theo. "Ma puoi ordinare solo una cosa. Forse due, se le dividi."
"Cosa? Perché?" chiesi. "È gratis."
"Perché se mangi troppo, sarai troppo piena per fare sesso."
Strisciai sulla sabbia fino ad arrivare in ginocchio davanti a lui. "Credimi. Stasera non sarò troppo piena per fare sesso."
Theo inarcò un sopracciglio. "Ti sto ascoltando."
"Pensavo di essere stata abbastanza chiara. Voglio fare sesso stasera. Con tutti e tre."
"Eh, stasera non me la sento" disse Austin. "Penso che andrò a giocare in piscina e cercherò una coppia che sta cercando un terzo per fare un triangolo."
Gli lanciai la sabbia col piede. "Troppo presto, amico!"
"È passato un anno!" ribatté.
Finimmo la serata ridendo e scherzando, felici di stare insieme, mentre il sole tramontava davanti a noi.

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