SIZZLING ROMANCE WITH A KICK-ASS PLOT
Sotto la Neve
Scena extra
Allison
Un Anno Dopo
​
​
Era il 15 aprile e tutti in ufficio aspettavamo pazientemente. Julie, alla sua scrivania, scriveva un'e-mail e poi, con un gesto teatrale, spinse Invia e saltò su dalla sedia.
"Inviata!" disse. "Abbiamo finito!"
Tutti gli impiegati di Ingram & Holloway applaudirono all'invio della dichiarazione dell'ultimo cliente. Abbracciai Julie mentre i nostri colleghi distribuivano lo champagne e preparavano gli spuntini per la festa.
"Quest'anno è stato il peggiore di sempre" disse Julie sorseggiando il suo drink. "Sei clienti mi hanno inviato dei documenti aggiuntivi all'ultimo minuto. Sei!"
"Ti assicuro che non è stato il peggiore di sempre" risposi. "Il secondo peggiore, forse."
"Non puoi lamentarti dell'anno scorso!" mi rispose. "Dopo tutto quello che è successo da allora."
Arrossii. Julie era l'unica persona che conosceva la mia relazione con Hunter, Justin e Chase. Ed era felice per me, ma anche gelosa.
"Ottimo lavoro, ragazze" disse Beth, avvicinandosi a noi. "Non ci sono state lamentele, ma solo un sacco di complimenti da parte dei clienti."
"Mi fa piacere sentirlo!" risposi. Beth era ancora una capa dura, ma ora avevamo un rapporto migliore, molto migliore di prima.
"Oh, quasi dimenticavo." Aprii il cassetto della mia scrivania e tirai fuori un libro. La copertina rappresentava un miscuglio di circuiti informatici. Quando glielo porsi, Beth sussultò.
"Vulnerabilità Zero-Day?" chiese. "Questo verrà lanciato a giugno!"
"Ho avuto una copia in anteprima" dissi con orgoglio. "Spero che ti piaccia."
Le uscirono gli occhi dalla testa. "Questo è per me? Allison, questo è troppo..."
"Anche questo è firmato."
Beth strillò e aprì la copertina dove Hunter aveva scarabocchiato la sua firma, e l'alzò per mostrarcela.
"La dedica è nella pagina seguente" disse Julie, impassibile. "Cosa dice?"
"Alla mia musa" lesse Beth ad alta voce. "Mi chiedo cosa significhi."
Io arrossii e Julie mi sorrise.
Rimasi alla festa il tempo necessario per bere due drink e mangiare qualcosa, poi tornai a casa a piedi. Era una fresca serata di primavera ad Asheville. Il tempo giusto per il mese di aprile.
Arrivata a casa, feci in fretta la valigia e mi cambiai i vestiti. Appena ebbi finito, bussarono alla porta ed entrò Chase.
Strillai per l'eccitazione e saltai tra le sue braccia. Forte com'era, mi afferrò facilmente e mi tenne sospesa mentre lo inondavo di baci. Non vedevo né lui, né gli altri da due settimane. Ero stata troppo presa dal lavoro, per la scadenza fiscale.
"Anche tu mi sei mancata" disse, prendendomi il culo con entrambe le mani. "Non credo di poter aspettare. Possiamo andare subito nella tua camera da letto..."
Lasciai scendere la mano, sfiorando la parte anteriore dei suoi jeans, con la grossa protuberanza prominente. "Sono tentata, ma non vorrei far aspettare gli altri. Andiamo."
Scendemmo, e lui mi portò la valigia. In strada, non c'era la sua Cadillac ad aspettarci, ma una grande Jeep nera col tettino di stoffa.
"Hai comprato una macchina nuova!"
Mi sorrise. "Dopo quello che è successo l'ultima volta, voglio una macchina con la quale possiamo scappare. Davanti, c'è anche un argano. Lanesha mi ha aiutato a sceglierla."
"Mi piace. Molto meglio della Cadillac."
Mi lanciò uno sguardo di avvertimento. "Attenta. La Cadillac era una classica."
Ci dirigemmo a nord, lungo la strada che conoscevamo già, per la baita. Mi sembrava di esserci appena stata. Quell'anno insieme ai miei tre uomini era davvero volato.
Quando arrivammo, Justin e Hunter stavano scaricando le valigie. "Mi scusi, signora? Si è persa?" chiese Hunter quando saltai fuori.
"Sono proprio dove voglio essere."
Mi abbracciò e mi fece roteare in aria. Tra le sue braccia mi sentivo libera e leggera.
Mi voltai verso Justin e sbattei le palpebre. Aveva le guance e la mascella coperti da una folta barba rossa.
"Due settimane senza vederci e ti fai crescere la barba?"
"Non ti piace?"
"Mi piace." Lo baciai sulle labbra. "Ma mi piaci di più rasato."
"Non ti sei mai lamentata della barba di Chase!"
Chase scoppiò a ridere.
"La tua ti copre le lentiggini. Sono belle le tue lentiggini."
Questo lo fece sorridere, mi abbracciò e ci baciammo.
"E poi, ti fa sembrare un pirata."
Mi strinse il sedere e imitò un pirata. "Yarr! Questo bottino è mio!"
Risi e strillai, cercando di liberarmi dalla sua presa.
Mettemmo tutto nelle baite e poi ci riunimmo in quella più piccola. Hunter aveva già messo sul tavolo la sua macchina da scrivere e un pacchetto di fogli.
"Di cosa parlerà il prossimo libro?" gli chiesi.
"Di ciclisti" rispose. "Stanno attraversando il paese in bicicletta, e si imbattono in una struttura governativa segreta nel deserto del Nevada."
"Sembra interessante."
Mi guardò avidamente, da dietro i suoi occhiali. "Non tanto quanto quello che voglio farti."
Hunter mi baciò forte e mi spinse sul letto. Chase mi tolse i pantaloni e Justin iniziò a baciarmi il collo. Hunter si mise a mangiarmi la figa, facendo vorticare la lingua come stavo sognando da settimane. Sospirai felice tra le lenzuola. In pochi minuti non potei evitare di arricciare le dita dei piedi e inarcare la schiena, e le mie grida di piacere echeggiarono tra le pareti della casetta di legno.
Dopo, mi alzai dal letto e li feci sedere tutti e tre sul bordo. Gli tolsi lentamente i pantaloni, l'attesa stuzzicava il loro desiderio. Tre cazzi balzarono su davanti a me, duri e in attesa. Li percorsi con le unghie, suscitando i loro gemiti maschili.
Per primo, feci una gola profonda a Chase: una lunga succhiata con le labbra. Poi mi allontanai per fare lo stesso a Hunter. Gli avvolsi le labbra attorno al cazzo e scesi. Poi mi avvicinai a Justin.
"Sei crudele" disse Hunter.
Gli sorrisi. "Scommetto che posso tenervi sull'orlo tutta la notte."
Continuai così per molto tempo. Chase, poi Hunter, poi Justin... senza mai dargli più di una passata con le labbra. Si contorcevano, gemevano e facevano un coro di rumori meravigliosi, mentre li deliziavo con la bocca.
Dopo essere stata un anno con loro, sapevo leggere i loro corpi come un libro. Dopo un po', capii che Chase stava per venire, quindi gli diedi solo una leccatina delicata e passai a Hunter. Poi mi alternai tra Hunter e Justin per un po', finché Justin non fu vicino all'orgasmo. Quindi mi concentrai solo su Hunter.
Finalmente, anche lui era vicino, lo sentivo nel modo in cui contraeva i muscoli. Afferrai Chase e Justin con le mani e li accarezzai rapidamente, riportandoli all'orlo del piacere.
Calcolai i tempi alla perfezione. Hunter ruggì e mi sparò il suo latte nella gola proprio mentre Justin e Chase me lo versavano sulle dita. Sentendo il loro sperma caldo sulle mani e nella bocca, gemetti anch'io di piacere.
Hunter mi tirò su per baciarmi, e sulle mie labbra sentì il suo sapore. "Ti amo" sussurrò.
Trasalii. Chase e Justin avevano già detto che mi amavano, ma Hunter ci aveva messo più tempo per arrivare a quel punto. Eppure ecco che lo stava dicendo...
"Non voglio che lo dica, se non ne sei davvero convinto" sussurrai.
"Dico sul serio" rispose, con uno sguardo di sincerità. "Ci stavo pensando sin dal giorno di San Valentino, ma ho avuto paura di pronunciare quelle parole. Ma è vero. Ti amo, Allison, con tutto il cuore."
Mi baciò di nuovo, e da come mi teneva la guancia sentii che era vero.
"Anch'io ti amo" dissi, con le lacrime agli occhi. "Non mi aspettavo che lo dicessi adesso!"
"La mia sborra sulle sue mani rovina un po' la poesia" disse Chase. "Avresti dovuto aspettare, amico."
"Non potevo più aspettare" sorrise Hunter. "Ti amo, Allison."
Corsi in bagno per ripulirmi e asciugarmi gli occhi. Quando uscii, mi stavano aspettando tutti e tre.
"Vogliamo andare a vivere insieme" disse Justin. "Tutti e quattro."
"Siamo stanchi di non poterti vedere" aggiunse Hunter. "Non voglio dover scegliere tra casa mia, o casa di Justin, o casa tua. Voglio che viviamo insieme. Tutti e quattro insieme."
"Come tuo editore, dovrei sottolineare che stai dicendo troppo spesso la parola insieme" commentò Justin.
"Cazzo, penso che l'abbiamo spaventata" disse Chase. "Sembra sorpresa."
Il calore e la felicità mi si diffusero nel petto. Avere tre fidanzati era già abbastanza strano, ma non sapevo come si sarebbe evoluta la situazione. Non c'è una regola, per questo genere di cose, ma andare a vivere insieme era sicuramente l'evoluzione perfetta della nostra relazione, e io non ci avevo pensato.
"Sono sorpresa, ma in senso positivo. Certo che voglio venire a vivere con voi! Ma non è troppo serio per voi?"
"Niente è troppo serio per noi" disse Hunter, passandomi le dita tra i capelli e sorridendo come al nostro primo appuntamento. "Vogliamo vivere ogni momento insieme a te, Allison."
"Non avrei potuto dirlo meglio" disse Chase annuendo.
"Ecco perché lui fa lo scrittore e non tu" concordò Justin.
Ci abbracciammo, tutti e quattro.
Alla fine dissi: "Non vorrei rovinare l'atmosfera, ma sto morendo di fame. Alla festa in ufficio abbiamo mangiato solo degli spuntini. Possiamo accendere la griglia?"
"Le bistecche sono pronte per la cottura!" disse Justin con un sorriso.
Guardai felice i miei tre ragazzi che preparavano la cena e capii di essere una donna fortunata.